La provincia diserta il tavolo di coordinamento convocato dal Prefetto
Da moltissimo tempo i Verdi si battono contro la vergognosa pratica dell’utilizzo delle esche e dei bocconi avvelenati che vengono impiegati in gran parte da cacciatori disonesti al fine di fare piazza pulita dei predatori naturali, “loro concorrenti” da sterminare.
Finalmente il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, attraverso il sottosegretario di Stato On. Francesca Martini ha emesso un’ordinaza contingibile e urgente che detta norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche e bocconi avvelenati.
All’art.4 l’ordinanza stabilisce che deve essere attivato presso ciascuna Prefettura “un tavolo di coordinamento per garantire l’uniforme applicazione delle misure previste dall’ordinanza, per gestire gli interventi da effettuare e per monitorare il fenomeno.
Il tavolo è coordinato dal Prefetto ed è composto dai rappresentanti della Provincia, dai sindaci, dai rappresentanti dei servizi veterinari, dal Corpo forestale dello Stato, dagli istititi zooprofilattici, dalle guardie zoofile e dalle forze di polizia.
L’ordinanza prevede l’avvio di immediate indagini, eventuali attività di bonifica, segnalazioni con cartellonistica, intensificazione dei controlli ecc.
Ieri 22 aprile, Earth Day, si è riunito il tavolo di coordinamento della nostra Prefettura e indovinate chi brillava per la sua assenza? La Provincia di Forlì-Cesena.
La cosa non ci meraviglia affatto, stante la coerente e indefessa azione di questo ente contro ogni attività di controllo nei confronti di chi viola le norme sulla caccia che già aveva avuto il suo culmine nella limitazione dell’attività di vigilanza venatoria ai soli volontari residenti in provincia.
Se non bastasse, sempre la Provincia in questi anni si è distinta anche per:
– aver sostenuto che le guardie venatorie potessero svolgere la attività di controllo solamente se coordinate dalla polizia provinciale
– aver allargato le superfici cacciabili della provincia ricorrendo al trucco di tabellare con divieti di caccia zone urbanizzate
– il tentativo di consentire la caccia nel demanio forestale regionale.
– non aver dato alcun impulso – in barba alla legge regionale che le assegna tale ruolo – a politiche comprensoriali di prevenzione e contrasto agli abbandoni di cani e gatti;
– aver omesso qualsiasi iniziativa positiva, propositiva e di sostegno a tutela delle popolazioni canine e feline.
A questa collana di “meriti” ambientali ora si aggiunge anche questa ultima perla.
Ha fatto bene Bulbi a non cercare i Verdi per le elezioni. Questi comportamenti dimostrano quanto sia sideralmnte distante da principi e valori che invece condividiamo con la maggioranza dei cittadini italiani e spiegano le ragioni per cui ogni alleanza con lui fosse improponibile.
Federazione provinciale dei Verdi
Il presidente
Sauro Turroni