L’offensiva israeliana contro i Palestinesi a Gaza
Un palliativo la tregua di tre ore

Commentando l’evolversi della situazione a Gaza, Monica Frassoni e Daniel Cohn-Bendit Co-Presidenti del gruppo Verdi/ALE, al Parlamento europeo hanno dichiarato:

“L’annuncio di Israele che sospenderà i bombardamenti di Gaza per 3 ore al giorno è una misura insufficiente, un palliativo per coprire l’intenzione di un attacco ancora più massiccio. Solo un cessate il fuoco totale ed immediato è accettabile quale punto di partenza per affrontare le terribili sofferenze delle vittime del conflitto. Ci appelliamo a Israele ed a Hamas perché sottoscrivano i termini dell’accordo di cessate il fuoco proposto dall’Egitto e dalla Francia e sostenuto dalle Nazioni Unite e dagli Stati Uniti. Il passo più urgente da compiere è quello di permettere la distribuzione di aiuti umanitari, acqua, cibo e cure mediche, e l’ingresso di personale umanitario al fine di alleviare le sofferenze delle popolazioni di Gaza. E’ anche importante che la stampa internazionale possa entrare a Gaza e condurre in piena libertà il suo lavoro d’informazione. L’UE deve insistere perché il governo egiziano riapra il posto di frontiera di Rafah e permetta il transito di rifugiati, popolazioni civili e forniture di aiuti umanitari. E il Consiglio deve iniziare immediatamente i preparativi per il dispiegamento di una forza di pace internazionale nella striscia di Gaza sotto il comando dell’EU e che includa contingenti provenienti da paesi arabi.

Gli elementi chiave per una tregua sono chiari. I negoziati devono iniziare adesso senza ulteriore ritardo e con il coinvolgimento di tutte le parti in causa. Hamas deve fermare il lancio di missili verso il territorio israeliano e i tunnel debbono essere chiusi al fine di fermare il traffico di armi dentro Gaza. In contropartita,e allo stesso tempo, i confini di Gaza debbono essere aperti in modo da permettere un illimitato accesso degli aiuti e la fine dell’isolamento della popolazione di Gaza.

Il Parlamento Europeo si è opposto nel mese di novembre scorso al cosiddetto “upgrading” (rafforzamento) della relazione con Israele. E’ stata una decisione giusta che il Consiglio dei Ministri ha completamente sbagliato a non seguire. E’ incomprensibile pensare ad un rafforzamento delle relazioni con Israele nel bel mezzo di una guerra.
Ci appelliamo dunque al Consiglio perché riconsideri la sua inappropriata decisione. Ora, più che mai, è evidente che Israele non rispetta le condizioni previste dall’accordo di associazione, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. E la plateale violazione del diritto umanitario deve avere un impatto diretto sui rapporti UE-Israele. In questo contesto, chiediamo che venga svolta un’indagine su possibili crimini di guerra commessi dalle due parti nell’ambito dell’attuale conflitto e in particolare sull’uso di proiettili al fosforo bianco.

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