La SAPRO è sull’orlo del fallimento e a pagare sono gli enti locali cioè noi. Il problema è grave e complesso. L’origine del dissesto è nella possibilità
offerta dalle stesse Amministrazioni Comunali, socie in SAPRO, ai singoli imprenditori di costruire non nelle aree industriali ma nelle aree agricole.
Si compra terreno agricolo, si propone al Comune la variante che viene appprovata con un accordo di programma, previsto dalla LR20 e per due
brustoline si ha una trasformazione nella destinazione del terreno che assomiglia molto ad una speculazione fondiaria, con un incremento del valore
investito esponenziale.

Ne deriva che a SAPRO i terreni acquistati come edificabili a caro prezzo rimangono sul groppone, non si vendono e la voragine si ingigantisce.
L’area Querzoli al Ronco dove si è dirottata l’attenzione della Ferretti, i terreni agricoli attorno alla A 14 a carpinello – Rotta sono l’esempio di
questo scempio di denaro pubblico, di territorio e dell’intera programmazione e attività della Pubblica Amministrazione.

Per cercare di risanare la SAPRO uno strumento ci sarebbe: STOP alle varianti in espansione delle aree produttive fino alla saturazione delle previsioni di PRG, ma il cambiamento nella gestione del territorio deve essere davvero profondo.

Se con questi chiari di luna potesse bastare.
Fausto Pardolesi
Portavoce dei Verdi di Forlì

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