Informazioni tratte dalla stampa e on-line per una maggiore consapevolezza delle possibilità  preventive e terapeutiche che la scienza offre, in un’ottica più naturale e meno tecnologicamente spersonalizzante.
“Occhio alle interazioni con i farmaci”(Viversani & belli – 11 giugno 2004)
I pompelmi contengono dei flavonoidi (naringina, furocumarine) in grado di interagire con alcuni farmaci, aumentandone così l’effetto e causando possibili disturbi collaterali. Tale interazione sembra dovuta all’inibizione, da parte del frutto, di un sistema enzimatico intestinale responsabile del metabolismo di molti medicinali. Il problema riguarda soprattutto la spremuta di pompelmo: se si stanno assumendo farmaci, si consiglia di non superare i 200 ml al giorno.

“Pedalare fa molto bene al cuore”
(Panorama – 10 giugno 2004)
Uno studio condotto dalla Scuola Superiore dello Sport di Colonia sostiene che andare regolarmente in bicicletta riduce, in più del 50% di chi pratica questo sport, il rischio di infarto miocardico. I ricercatori tedeschi hanno revisionato 3.000 articoli scientifici pubblicati negli ultimi 30 anni. Dieci minuti di bicicletta al giorno attivano il sistema circolatorio. Frequenza e durata dei tragitti vanno decisi in base alle condizioni fisiche e all’età  della persona.

Tabagismo e rischio di demenza
(Eur. J. Neurol. 2004 ;11 : 277-282, D. Juan)
. Conclusione: questo studio mostra che il tabagismo e la quantità  di sigarette fumate sono associati al rischio di demenza di Alzheimer.

Sale nemico del cuore? Pare di no”
(Donna moderna – 16 giugno 2004)
Un pizzico di sale in più, se non si è in sovrappeso, non deve dare preoccupazioni. Una ricerca USA, durata 19 anni, indica infatti che il rischio di infarto sembrerebbe aumentare solo per le persone con qualche chilo di troppo.

“Esercizio fisico utile dopo l’infarto per il cuore e la psiche”
(Corriere Salute – 13 giugno 2004)
Uno studio USA, pubblicato su Medicine & Science in Sports & Exercise, dimostra che soggetti depressi o isolati socialmente in seguito ad un infarto possono trovare notevoli benefici dall’attività  fisica. I ricercatori hanno seguito per 2 anni 2.078 persone e hanno osservato che lo sport, svolto regolarmente, ha migliorato i sintomi depressivi e l’isolamento, e contemporaneamente, ha ridotto del 50% mortalità  e incidenza di altri infarti. Nei 2 anni successivi al primo attacco, solo il 6% dei pazienti che praticava esercizio fisico è stato colpito da un secondo infarto, che si è invece verificato nel 12% dei soggetti sedentari.

“Vuoi prevenire l’infarto? Lava i denti”
(Focus – giugno 2004)
Se la placca non viene rimossa si forma il tartaro, che infiamma le gengive e può determinare problemi molto più gravi. Tali infezioni moltiplicano per 6 il rischio di diabete, oltre a quello di infarto. Uno studio, condotto dal Karolinska Institutet (Stoccolma) su 187 donne con malattia coronarica, dimostra che, rispetto a quelle sane, avevano 1/4 dei denti, la dentiera tre volte più frequentemente, più tasche parodontali e infossamenti gengivali con pericolose infezioni batteriche.

“Per prevenirlo basta poco”
(Panorama – 24 giugno 2004)
Dal sito dell’Oms (www.who.int/diabetes) si può scaricare un opuscolo informativo sul diabete dove ci sono consigli e suggerimenti per evitare l’insorgenza della malattia.

“Cannella per la memoria”
(Starbene – giugno 2004)
Uno studio della Wheeling Jesuit University (USA) sostiene che masticare chwing-gum alla cannella favorisce l’inalazione del profumo della spezia e consente al nostro organismo di assorbirne e sfruttarne al meglio le proprietà  farmacologiche. La cannella sembra stimolare memoria, attenzione e prontezza visiva.

“Birra non alcolica: alla salute…del cuore”
(Corriere Salute – 27 giugno 2004)
Uno studio tedesco ha rivelato che la birra ‘non alcolica’ inibisce la formazione della trombina e, in questo modo, riduce il rischio di coaguli.

“Cure alternative, Lombardia osservata speciale”
(Corriere della Sera Milano – 24 giugno 2004)
Il 20% dei lombardi (e 12 milioni di italiani) fa ricorso alle cure alternative. L’Assessore alla Sanità  della Regione Lombardia, Carlo Borsani, afferma: ‘adesso lavoreremo con l’Oms per studiarne vantaggi e rischi.

“Troppe micropolveri nelle arterie”
(Corriere della Sera Magazine – 24 giugno 2004)
Le polveri ultrasottili attivano la coagulazione del sangue e ciò può determinare la formazione di trombi, che chiudono i vasi del cervello o del cuore, causando un aumento del rischio di malattie cardiovascolari come infarto e ictus. La crescita di infarti del miocardio e coronaropatie, in caso di aumento dell’inquinamento, è un effetto immediato, non legato all’esposizione cronica e quindi all’accumulo. Pier Mannuccio Mannucci, ematologo al Policlinico di Milano e docente di Medicina interna all’Università  degli Studi (MI)

“Terapia estrogeno sostitutiva in menopausa”
Precedenti risultati dello studio multicentrico WHIMS (Women’s Health Initiative Memory Sudy) avevano mostrato che nelle donne, a partire dai 65 anni, l’associazione estrogeni + progestinici non ha un effetto protettivo nei confronti delle alterazioni cognitive, e accresce il rischio di probabilità  di demenza . Si osserva un aumento significativo del rischio combinato di demenza e di declino cognitivo moderato con il trattamento ormonale.

“Farmaci meno costosi”
(Corriere Salute – 27 giugno 2004)
Altroconsumo, associazione di consumatori, apre la banca dati online sui farmaci (www.altroconsumo.it). Questa iniziativa permetterà  di verificare se esiste un medicinale uguale a quello prescritto dal medico, ma meno costoso.

“Geni e smog complici del Parkinson”
(@lfa Il Sole 24 Ore – 24 giugno 2004)
Un rapporto che verrà  pubblicato su Annals of Neurology di luglio rivela che i fattori ambientali interagiscono con la predisposizione genetica. Microrganismi, funghi, piante e sostanze tossiche presenti nell’aria, nell’acqua e nei cibi influenzerebbero lo sviluppo del morbo del Parkinson

“Anziani a rischio: più della metà  è in sovrappeso”
(Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera – 6 luglio 2004)
Giorgio Cosmacini, Professore di Storia della Medicina dell’Università  Vita-Salute (MI), ha presentato il quinto Rapporto sull’obesità  in Italia dell’Istituto Auxologico Italiano. 4,6 milioni di over 65enni sono in sovrappeso e 1,4 milioni sono obesi, in aumento di circa il 20% dal ’94 al 2002. Tra le complicanze più
frequenti, quelle cardiovascolari sono presenti nella metà  dei casi, seguite da quelle metaboliche, ortopediche e respiratorie. Tutti questi fattori riducono la vita di 8-13 anni.

“Yoga e palestra per la sclerosi multipla”
(Corriere Salute – 4 luglio 2004)
L’Oregon Health & Science University ha condotto uno studio su 69 persone affette da sclerosi multipla per verificare i vantaggi di yoga ed esercizio fisico. Un gruppo ha effettuato sedute settimanali di yoga di 90 min, un secondo gruppo ha partecipato a sessioni settimanali di esercizi aerobici sulla cyclette, mentre il terzo non ha fatto attività  fisica. Dopo 6 mesi è stato osservato un miglioramento dei sintomi nei pazienti che svolgevano yoga e palestra, soprattutto dell’affaticamento.

Ictus: più frutta e verdura per prevenirlo”
(Viversani & belli – 16 luglio 2004)
Un regime alimentare ricco di frutta e verdura, soprattutto di colore rosso e giallo, potrebbe dare una mano a prevenire l’ictus ischemico, causato dall’ostruzione di un’arteria da parte di un grumo di sangue. Lo sostiene uno studio condotto dal Physicians’ Health Study, pubblicato sulla rivista americana ‘Stroke’ e condotto su oltre 22.000 medici maschi dal 1982 al 1995. Dall’analisi del sangue è risultato un livello di tre carotenoidi, alfa-carotene, beta-carotene e licopene, inferiore a quello riscontrato negli uomini che non si erano ammalati.

“Curarsi con un giardino”
(Corriere Salute – 11 luglio 2004)
Nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura ‘Paola Sarro’ dell’Ospedale Grassi di Ostia Lido è stato realizzato un giardino dedicato all’ortoterapia (Horticultural Therapy). Tale attività  può aiutare i malati psichici a ridurre l’aggressività , ad accettare più serenamente il ricovero, il rapporto con i medici e gli altri pazienti. Oggi è praticata negli USA, in Australia, in Giappone e in Europa soprattutto in Germania e Inghilterra.

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