Il prossimo 29 Settembre si terranno le elezioni del Consiglio Provinciale di Forlì-Cesena. A votare saranno solo i consiglieri comunali già eletti nel territorio, a causa della riforma Delrio, fatta dal Governo Renzi, che ha demolito le province e tolto il voto ai cittadini. Ci opponemmo allora a questa trasformazione delle province in enti di secondo livello, e non abbiamo mai condiviso questo accentramento di potere nelle mani dei partiti dei sindaci, che toglie spazio alla pluralità democratica e alla rappresentanza di tutte le voci.
Il partito di Renzi, responsabile di questo disastro oltre a quello sul lavoro, a Forlì sta con la peggiore destra e ne ha reso possibile la vittoria, condividendone anche le politiche più retrive e sgradevoli, e si colloca all’opposizione a Cesena e Bertinoro. Italia Viva infatti alle elezioni del 9 Giugno ha scelto in molti comuni del territorio di appoggiare o aiutare la destra, senza presentare il suo simbolo, spesso impostando la propria linea più su basi meramente opportunistiche che sulla condivisione dei programmi.
Per quanto concerne questo territorio, è assolutamente evidente che l’attività politica di Italia Viva non si muova nell’ambito del centro-sinistra.
Per questa ragione riteniamo incomprensibile l’ipotesi che sta prendendo corpo tra le fila del Partito Democratico e dei 5 stelle di includere tra i candidati del centro-sinistra per il consiglio provinciale anche il segretario cesenate di Italia Viva. Questa ipotesi appare politicamente incoerente ed incompatibile con un progetto locale di campo largo fondato sulla condivisione di un percorso politico lineare. Alleanza Verdi e Sinistra ritiene che le alleanze si facciano sulla base di una visione di futuro condivisa, su accordi programmatici e chiarezza di dialogo e dialettica. Il centro-sinistra è la collocazione naturale per AVS, soprattutto quando nella coalizione si lavora insieme per fare quello che ci si aspetta da noi.
È un peccato che i cittadini non possano esprimersi in queste elezioni provinciali, ma è necessario che sappiano le motivazioni per le quali se le cose non dovessero cambiare non potremmo per coerenza far parte della coalizione.
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