Ci chiediamo quando proporrà di riportare le auto in piazza del Popolo

Le proposte del candidato sindaco della destra cesenate non si smentiscono e ripropongono le  più arretrate ricette del passato, abbandonate ovunque, volte a privilegiare l’uso dell’auto  privata rispetto ad altre modalità di spostamento, soprattutto nella città storica.

Proprio questo è il significato di affermazioni quali “ Cesena non ha …un piano della sosta organico e funzionale al centro storico “ .

Parole in libertà che cercano di solleticare i commercianti dandogli da bere che arrivando con l’auto sotto i negozi si sosterrebbe e moltiplicherebbe il loro volume di affari.

Mentre da decine di anni tutte le città europee, a cui il PUMS di Cesena vuole ispirarsi, si dotano di “zone commerciali” precluse al traffico privato con risultati straordinari dal punto di vista dell’affluenza e degli acquisti nei negozi, facilitati da rilassanti passeggiate ed eventi a cui partecipare, gli esponenti locali della destra vogliono tornare al passato.

Un passato assai lontano, visto che Cesena, città tra le prime in Italia, ha cominciato ad applicare i principi della mobilità sostenibile di livello europeo fin dal 1982, col suo primo piano del traffico, costantemente aggiornato e reso sempre più aderente ai tempi successivi.

Ci dica Casali se il suo riferimento per la sosta e la mobilità è Forlì : lì si parcheggia ovunque, la ZTL è quasi inesistente e anche aperta per lunghi periodi dell’anno ma il centro storico è morto insieme ai suoi negozi desolatamente vuoti.

Le navette che collegano i parcheggi scambiatori sono apprezzatissime e a quanto ci risulta sono il motivo per cui Cesena, il suo centro, il suo ospedale, il suo mercato sono apprezzati anche da fuori città e fungono da attrazione per molti cittadini, anche non cesenati.

Certo si tratta di un servizio che va potenziato ed ampliato, e nel nostro progetto politico abbiamo azioni concrete per migliorare i servizi, per renderli più efficienti ed estesi, ispirandoci sempre ai modelli delle più avanzate esperienze europee.

Infine il candidato della destra se la prende con le zone 30, per soddisfare sicuramente Salvini e i suoi seguaci locali. Dovrebbero quindi spiegare ai cittadini che sono favorevoli ad aumentare la pericolosità del traffico nelle strade urbane, che a loro non interessa l’incolumità dei cittadini e soprattutto dei bambini e degli anziani, che ritengono ancora che l’auto sia la regina della strada, altro che “siamo tutti pedoni”.

La destra accusa l’amministrazione di avere “affrontato la mobilità con politiche impregnate di un ambientalismo ideologico” e fa finta di non sapere che queste misure ed altre ancora, di cui noi proponiamo il rafforzamento e l’estensione, in realtà sono state adottate da amministrazioni che ci hanno visti da sempre all’opposizione, perché abbiamo sempre ritenuto ancora insufficiente la quota di ambientalismo presente nelle politiche delle varie maggioranze che si sono susseguite a Cesena.

Nell’epoca del comprare quello che si vuole al prezzo più basso online, il centro storico deve passare da luogo di vendita di prodotti che si trovano dovunque al dettaglio a luogo di vendita di prodotti che si trovano solo sul territorio. Ma soprattutto diventare luogo di vita, condivisione e scambio. L’idea di arrivare in auto scendere comprare una cosa e andare via non è più realtà.

Questa volta ci viene concretamente offerta la possibilità di elevare ancora l’asticella di un ambientalismo che non è ideologico ma solido e concreto, che guarda alla salute dei cittadini, alla loro sicurezza, a come sostenere le attività economiche del Centro, a come contrastare l’inquinamento dell’aria che ha fatto della pianura Emiliana Romagnola una delle aree più inquinate del pianeta e l’abbiamo colta consapevoli che possiamo contribuire ad elevare la qualità della vita dei cesenati.

Categorie: Generale

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