Da anni i Verdi chiedono all’Amministrazione Comunale di Cesena il trasferimento delle attuali localizzazioni sia della sede dell’igiene ambientale di Hera che della stazione di trasferenza rifiuti a Ponte Abbadesse, in quanto tali infrastrutture sono da tempo incompatibili con la zona densamente abitata del quartiere Cesuola, in particolare in relazione alle problematiche del traffico indotto da tali attività e alla prospettiva della bonifica indispensabile della ex discarica di Rio Eremo, limitrofa alla stazione di trasferenza.
In questa fase ci sentiamo in dovere di esprimere apprezzamento per l’impegno assunto dall’Amministrazione Comunale di Cesena – dopo anni di ritardo e dopo studi fatti in passato sulla delocalizzazione in assenza di coinvolgimento di forze politiche e cittadini – nel farsi carico della soluzione definitiva dei problemi ambientali e di sicurezza della frazione di Ponte Abbadesse, col trasferimento degli impianti di igiene ambientale e di stazione di trasferenza rifiuti in una più idonea collocazione, nell’ottica della razionalizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, così come previsto dalla normativa vigente.
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Riconosciamo altresì che la lunga e delicata istruttoria che ha portato alla localizzazione dell’area a Pievesestina, si è resa necessaria per garantire la massima informazione a tutti i cittadini, cancellando pertanto gli errori del passato; riteniamo che tale impegno debba proseguire per consentire alle persone interessate di conoscere tutte le fasi della realizzazione del progetto e di verificare in seguito anche le modalità di gestione dell’attività di trasferimento e compattamento rifiuti, nella più completa trasparenza.
Non possiamo esimerci, con l’occasione, dal deprecare nello stesso tempo il comportamento di alcune forze politiche (PRI e Cesena Cambia in primis) che hanno ritenuto di dovere intervenire sull’argomento, criticando strumentalmente l’operato dell’amministrazione.
Con la loro opposizione impropria ed inopportuna hanno dimostrato di aver perso di vista il senso del loro mandato istituzionale, che, come per le forze di governo locale, è unicamente quello della tutela degli interessi collettivi, tramite la gestione ottimale dei servizi che garantiscano l’espletamento di funzioni essenziali per il benessere di tutta la popolazione.
Tale è senza ombra di dubbio quello della raccolta e del trattamento dei rifiuti, di interesse prioritario per la collettività e che non può essere posposto a valutazioni di carattere particolaristico e speculativo.
Nel momento in cui l’Amministrazione Comunale (dopo lunghi studi), ha scelto un’area di sua proprietà , sulla base di criteri oggettivi e nel rispetto della legislazione vigente (il decreto Ronchi sui rifiuti impone per le stazioni di trasferimento la collocazione in aree industriali), tali esponenti politici hanno l’ardire di proporre per l’area stessa una destinazione “produttiva”, valutandone i pregi sul piano economico.
E perché mai un sito di proprietà pubblica, che presenta i requisiti di legge, dovrebbe essere utilizzato a fini speculativi, a vantaggio di pochi, sottraendolo ad un servizio di pubblica utilità , a vantaggio di tutta la collettività ?
Ecco uscire allo scoperto una logica, espressione di un modo di far politica deteriore, che non esita a strumentalizzare le ansie di parte della popolazione, di pilotarne il dissenso, non nell’intento legittimo di tutelarne i diritti, ma in questo caso di “difendere” la destinazione “produttiva” di un’area, mettendola a rischio pertanto di divenire, in futuro, sede di attività altamente impattanti, al pari di tante altre già presenti nel territorio. Altro che tutela ambientale!
Questa modalità di far politica, che antepone al bene comune la difesa di valori di tipo mercantile, prelude a scelte che hanno sempre pesanti ricadute sulla vita delle persone, e che oltretutto diseducano dalla presa in carico comune dei problemi, intaccando il senso di appartenenza alla comunità ed il sistema dei valori delle singole coscienze.
Non sarà così in questo caso. Tenuto conto del fatto che tutte le forze politiche, senza distinzione tra maggioranza ed opposizione, nel lungo percorso dell’esame e discussione sull’argomento, si sono sempre espresse nel senso di risolvere il problema nel modo migliore e nel rispetto delle scadenze prefissate, non tollereremo che taluni esponenti politici, anziché dare il proprio contributo fattivo, ostacolino con azioni strumentali e proditorie la conclusione positiva della vicenda.
Pertanto, qualora a seguito di tali comportamenti il Comune di Cesena risultasse non rientrare nei tempi prefissati (scadenza agosto 2005 – fine proroga per il mantenimento dell’attuale stazione di trasferenza rifiuti a Ponte Abbadesse) nei parametri di legge, previsti dalla normativa nazionale ed europea, in tema ambientale, riterremo costoro personalmente responsabili e li chiameremo a risponderne nelle sedi opportune.
Cesena, sabato 6 novembre 2004
Tiziana Lugaresi
consigliere verde al Quartiere Cesuola
Davide Fabbri
consigliere comunale dei Verdi di Cesena
info: tel 333.1296915