Mentre l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Sergio Berlato attacca l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e ne propone una “riorganizzazione” al fine malcelato di depotenziarlo, il Ministro Lollobrigida, quello che dichiara che i poveri mangiano meglio, attacca le organizzazioni che fanno ricorso contro le irregolarità, ignorando che l’Italia è sotto procedura d’infrazione europea per violazioni in materia di caccia.
Nel frattempo il leghista Fugatti, in corsa elettorale, ha emesso una serie infinita di ordinanze per uccidere orsi, per fortuna tutte sospese dal TAR grazie all’attivismo di chi si oppone a questa barbarie.
A livello locale ovviamente Pompignoli e Bartolini non sono stati da meno e non si sono fatti sfuggire l’occasione per strizzare l’occhio alle lobby dei cacciatori.
Ma in questa corsa al consenso dei cacciatori anche l’assessore regionale Mammi non è voluto essere da meno, stupendosi del rinvio della caccia in Emilia-Romagna e fingendo di ignorare il disastro ecologico che ha colpito i nostri territori con le alluvioni in pieno periodo di nidificazione, che ha ovviamente devastato l’habitat con più di 4000 frane solo nella nostra provincia, e conseguentemente ridotto la ripopolazione della nostra fauna.
L’ostilità verso la natura e gli animali ha raggiunto livelli insostenibili. Dal Trentino alla Sicilia, dal tentativo di abbattimento dell’orsa F36 al disprezzo per ISPRA, sembra avanzare tristemente una totale mancanza di etica e rispetto per il nostro patrimonio naturale, nonostante il recente inserimento in Costituzione.
I cittadini contrari alla caccia e all’uccisione degli Orsi e dei lupi devono far sentire più alta la loro voce, per chiedere che vengano ascoltate la ragione, la scienza e il cuore per mettere un freno a quest’onda distruttiva, che minaccia il territorio e la sua biodiversità.
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