Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Bertinoro che ha approvato il centro commerciale, la gran parte dei consiglieri si è concentrata più su attacchi personali che nel merito della delibera.

In particolare la consigliera Wilma Giorgetti ha fatto l’intervento più degno di biasimo.

Nel suo disarticolato intervento in aula ha impiegato tutto il suo tempo a disposizione per accusare la Consigliera Sara Londrillo, attuale coportavoce provinciale di Europa Verde, di non aver cercato un confronto con il resto della maggioranza.

Al contrario di quanto falsamente affermato, sia in qualità di assessore sia in qualità di portavoce assieme a me, abbiamo richiesto in numerose occasioni un confronto tecnico e politico sull’argomento, all’assessore Capuano, al Sindaco, al segretario del Partito democratico di Bertinoro che è anche consigliere.

In un continuo rimpallo di responsabilità, questo incontro è stato ripetutamente negato da qualunque interlocutore possibile. Quindi chi lamenta l’assenza di un confronto deve rivolgere le sue accuse alle persone che lo hanno rifiutato, che nonostante fossero presenti in aula non hanno avuto l’onestà di contraddirla.

Come può la consigliera stupirsi della posizione dei verdi su un centro commerciale esteso per 120’000 metri quadri e 25’000 di capannoni, in un comune come Bertinoro? Da decenni ci battiamo contro il consumo di suolo!

Ha letto il programma con la quale è stata eletta, che affermava che Bertinoro avrebbe “arrestato il consumo del proprio territorio, riconoscendo che il proprio patrimonio paesaggistico è un valore fondamentale per garantire benessere e sviluppo nel lungo periodo?”

Con questo POC si è fatto il contrario, si è voluto partecipare alla corsa al cemento scatenata dalla legge regionale n. 24/2017, che imponeva il 31/12/2020 come scadenza per i piani urbanistici non attuati, poi prorogata di un anno col pretesto del Covid-19, che come si è visto non ha fermato i lavori edilizi. Questo termine ha generato una assurda accelerazione per chiudere tutti i progetti e costruire tutto il costruibile prima che i vincoli vengano innalzati.

Ma la Giorgetti non si è certo limitata, e si è espansa fino ad accusare la consigliera Londrillo di aver informato i cittadini attraverso la stampa di quanto si voleva approvare il 28 di Luglio, scatenando a suo parere le proteste da parte di associazioni ambientaliste, sindacati, associazioni di commercianti, genitori.

Si potrà avere questa considerazione della società civile, dei portatori di interesse, dei cittadini?

Come si fa a fingere affermando che si è cercato un dialogo fino all’ultimo, quando i ragionamenti che hanno portato al dimezzamento del progetto sono partiti solo dopo la valanga di proteste?

La verità è che quei pochi che hanno difeso il progetto non hanno avuto il coraggio di presentarlo alla città, mettendoci la faccia.

In effetti, è giusto che provino vergogna.

Alessandro Ronchi

coportavoce Europa Verde Forlì-Cesena