barcaccia oggi

Scriveva Balzani nel suo programma , ormai 5 anni fa : “ In particolare va portato a compimento il completamento del San Domenico, recuperando il rapporto con gli spazi urbani circostanti, demolendo il parcheggio attuale e riconfigurando l’intera area entro la legislatura”.

Come molte altre volte, davvero troppe, ha cancellato le promesse fatte e si appresta, lui autorevole studioso di beni culturali, di storia urbana, di centri storici a mettere il suo timbro e la sua firma sullo scempio piu grave che il cuore della nostra città ha subito dopo le devastazioni degli interventi speculativi degli anni 50-60.

Vogliamo ricordare al sindaco Balzani che quell’opera fu la conseguenza di altri interventi improvvisati, fatti a capocchia , con i quali un suo predecessore spostava mercati, stazioni degli autobus, costruiva case popolari, faceva realizzare lottizzazioni immobiliari in centro, metteva coperture d’acciaio su edifici storici, progettava la distruzione del San Domenico, alterava strade e piazze in nome di una effimera grandeur, secondo “idee” che maturavano a seconda degli eventi.

Ci siamo battuti contro il parcheggio fin dalla sua approvazione , nel 1981, contro la barcaccia realizzata dal 1984 perché erano frutto di una concezione addirttura contro le disposizioni della legge urbanistica regionale che tutelava i centri storici e soprattutto contro la concezione consolidata fin dalla carta di Gubbio che considerava l’intero contesto urbano storico come un unicum da rispettare e restaurare.

Se sul progetto di teatro abbiamo sconfitto coloro che volevano distruggere il San Domenico per farne un monumento all’incultura e al cemento impegnando tempo e fatica, con altrettanta determinazione ci batteremo fino in fondo perché il progetto di Balzani faccia la stessa fine, proprio perché è frutto della medesima incultura e perché vuole perpetrare scelte che neppure Masini o Galassi si erano sognati di riproporre o mantenere.

Fra l’altro la povertà degli argomenti messi in campo da Balzani ci ha colpito : neppure i suoi peggiori predecessori quando affrontavano un tema così delicato come quella parte di città si limitavano a fare valutazioni legate ai soli posti auto o ad altre simili questioni, capendo, persino loro, che la questione riguardava modifiche al tessuto urbano, alle altezze dei manufatti sul piano degli edifici a cominciare dal San Domenico, alla percezione dei luoghi, all’uso degli edifici come contorni di un corpo estraneo.

Perfino il progetto della Fondazione, bocciato pochi mesi fa , era migliore di quello partorito dagli uffici della viabilità del Comune con l’avallo del sindaco che , vogliamo ricordarlo, ha fatto orecchie da mercante alle nostre proposte volte a risolvere per sempre il problema costituito dalla presenza della barcaccia e del parcheggio

Con la somma messa in campo si sarebbe potuta demolire interamente quell’opera devastante, come promesso ai cittadini di Forlì ma, si sa, cosa contano le promesse, cosa conta quello che si è detto per vincere le elezioni e per costruire alleanze ?

Gli trasmettermo, perché sappia, un articolo del 1986 scritto su Urbanistica Informazioni che raccontava le squallide vicende ( altra parola non viene ) che determinarono la scelta di costruire il parcheggio e la barcaccia, anche quelle cose nate al fumo dei caminetti che a voce dice tanto di contestare .

Perfino quando presentò un paio di anni fa il “progetto del centro storico” non aveva proposto la brutta cosa messa in campo ieri in Consiglio Comunale e questo è il segno che quando si cambia pagina non sempre si va avanti, a volte e questo è il caso i fogli si girano all’indietro e anche di parecchie pagine.

Forllì , 18 dicembre 2013

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