VIALE BOLOGNESI : QUESTI ASSESSORI SANNO COSA E’ UN PROGETTO, UN APPALTO, UN CAPITOLATO ? SI PRESENTANO ANCORA OGGI PER MOSTRARE PROGETTI DIVERSI. PERCHE’ ANCORA OGGI CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA SPOSTANDO GLI ALBERI DA UNA PARTE ALL’ALTRA DELLA STRADA ?
Una serata che ha dell’incredibile : il Comune ha fatto una gara di appalto e ha aggiudicato mesi fa i lavori di abbattimento delle alberature di 3 strade di Forlì, tra cui viale Bolognesi, e del loro rifacimento per un importo di circa 250 mila euro e si è presntato ieri sera… per presentare varie ipotesi di sistemazione di un tratto di Viale Bolognesi con relativa pista ciclabile.
In viale Bolognesi, nel progetto approvato ( e largamente motivato) ed appaltato era previsto lo spostamento delle alberature dalla parte opposta a quella del Parco della resistenza.
Ieri sera, con la scusa della presenza di una fognatura , hanno riportato le alberature dov’erano prima, nel lato della strada verso il parco. Quando è stato fatto il progetto non si conosceva la presenza della fognatura ? E dire che negli elaborati che abbiamo potuto vedere erano indicati tutti i tracciati dei c.d. sottoservizi.
Già nei giorni scorsi si era saputo che erano state appena cambiate, rispetto al progetto iniziale, approvato dalla giunta e appaltato, parte delle alberature di viale Bolognesi perchè gli aceri canadesi scelti non andavano più bene.
Ora si scopre che non c’è un solo progetto, che dovrebbe avere un computo metrico , un capitolato e quant’altro necessario per un regolare appalto, bensì ci sono varie ipotesi, diverse le une dalle altre.
La serata, secondo gli assessori presenti , avrebbe dovuto consentire di decidere quale delle soluzioni scegliere. Pura demagogia. Come possono i cittadini ( e poi quali, con quale rappresentatività ? ) scegliere sulla base di alcune slides mostrate al volo nello schermo di una sala di quartiere ? Che serietà ci può essere in un metodo del genere ?
Solo amministratori improvvisati che non hanno ben chiaro cosa sia un appalto, cosa sia un progetto, cosa significhi ristrutturare e riqualificare una strada hanno il coraggio di presentarsi e fare la magra figura fatta di fronte a tanti cittadini che hanno protestato per una decisione, quella di intervenire spendendo tanti soldi pubblici in un momento come questo, con un’ opera di cui nessuno sentiva il bisogno , a cominciare dalla Circoscrizione, che si è appreso aveva espresso parere contrario alla devastazione poi messa in atto con le motoseghe.
Gli amministratori non sono stati neppure capaci di mostrare tutto il progetto di viale Bolognesi, limitandosi ad illustrare il solo tratto iniziale fra piazzale della Vittoria e viale 2 giugno, senza comprendere che se si rifà un viale urbano, esso deve poter essere progettato nella sua interezza, senza comprendere che una scelta su un tratto della strada non può che avere conseguenze sugli altri due e che non è possibile trattarla come si trattasse di parti che non hanno nessuna relazione le une con le altre.
E’ del tutto inaccettabile che non venga realizzato lunga tutta la strada un doppio filare di alberi e assai risibile risulta la motivazione secondo la quale ciò sarebbe impedito dalla presenza di una fognatura. Perchè fino a ieri gli alberi si dovevano piantare da una parte della strada e oggi, improvvisamente, li si sposta dalla parte opposta ?
Visto il modo in cui questi amministratori sono soliti a raccontare le cose non siamo disposti a credere alle loro affermazioni senza che ci vengano mostrati documenti che lo comprovino, se anche ci fosse una fognatura la si può tranquillamente spostare . Una spesa aggiuntiva sarebbe del tutto giustificata dalla migliore qualità ambientale del viale.
Infine il progetto ha rivelato, come se ve ne fosse ancora bisogno, quanto sia inefficace la politica dei rifiuti dell’assessore all’ambiente : dopo 4 anni e mezzo dall’inizio del porta a porta ne posticipa ancora sine die la messa in atto in viale Bolognesi tanto che prevede nel nuovo progetto della strada ancora la presenza dei cassonetti.
Fino a quando l’assessore asseconderà in materia di rifiuti il volere di Hera tentando di far credere ai cittadini che un sistema ultracollaudato e utilizzato da anni in tante città italiane, il porta a porta, è un qualcosa da sperimentare . Si, aggiungiamo noi, come l’acqua calda.