L’inaccettabile linciaggio, ormai quotidiano e portato avanti con ogni mezzo, a cui è sottoposto un funzionario pubblico, il veterinario capo della ASL, è indegno e richiama i metodi in uso nelle più truci stagioni politiche nelle quali l’attacco e la delegittimazione personale sono stati il modo per avvantaggiare la propria parte attraverso l’annichilimento di altri indicati come “il nemico”.
Riteniamo che l’azione quotidiana contro una persona abbia obiettivi che non sono dichiarabili da parte di chi se ne fa promotore, confidando che il polverone sollevato possa contribuire a rendere sempre più ristretto lo spazio di operatività di un servizio pubblico che ha contribuito a contrastare i peggiori fenomeni negativi nei confronti degli animali che affliggono altre zone del territorio.
Dopo aver seguito con attenzione le vicende del canile, da settimane seguiamo con altrettanta attenzione i “casi” – sequestro dei cani di Green Hill e, negli ultimi giorni, dei conigli da abbattere al parco urbano – che a Forlì’ stanno degenerando in durissime polemiche contro Comune e Servizio veterinario Asl.
Se da un lato si può comprendere – almeno inizialmente – l’emotività con cui agiscono i volontari delle associazioni che si occupano di animali, dall’altro non si può ignorare che accuse e diffamazioni rivolte in particolare contro il servizio pubblico di veterinaria non hanno trovato riscontri.
Anzi! le stesse associazioni che oggi indicano il dirigente Ausl Usberti come il “nemico” n.1, pochi mesi fa hanno chiesto proprio a lui di scrivere la perizia contro un allevatore accusato di gravissimi maltrattamenti su centinaia di cani di sua proprietà.
Nonostante ciò, accuse e diffamazioni sono raccolte, amplificate e portate in Consiglio comunale nonchè rilanciate ai cittadini attraverso la stampa senza fornire riscontri, anzi usando anche il dileggio, sapendo benissimo che ad un funzionario pubblico è preclusa la possibilità di fare dichiarazioni, interventi sulla stampa o altri atti che esulino dai compiti del proprio ufficio.
Non assistiamo al legittimo e doveroso diritto di critica ma a sistematici e rancorosi attacchi personali e alla sistematica disinformazione dei cittadini.
Siccome a pensar male (e la Consigliera Pirini pare essere maestra in questo) a volte ci si prende, non è che come veterinaria che ha seguito – grazie al proprio ruolo istituzionale svolto, oltretutto, senza dare spazio alla partecipazione – la stesura del nuovo bando di gara del Canile comprensoriale (altro suo obiettivo primario tramite
diffusione di informazioni distorte), cela qualche interesse particolare a delegittimare il Servizio Pubblico di controllo veterinario??
Siamo certi di no ma ci preoccupa che la ricerca di facile consenso elettorale impedisca il perseguimento di politiche serie e strutturali per il benessere animale lasciato ormai da anni ad interventi occasionali nel silenzio di tutti.
Forlì, 6 luglio 2012