L’11 Settembre scorso è stato pubblicato uno studio dell’Istat, che denuncia la pigrizia degli italiani. Primi tra tutti, in questa triste classifica, sono gli scolari, accusati di mangiare troppo e di fare troppo poco movimento fisico, causando un aumento delle percentuali di obesi fin dall’età  preadolescenziale. Il presidente della Federazione Italiana dei Medici Pediatri, Dott. Pier Luigi Tucci, accusa i genitori di dare il cattivo esempio, non camminando a piedi e non utilizzando la bicicletta, e lancia una proposta che potrebbe risolvere il problema: assicurare ai figli la possibilità  di fare almeno 30 minuti al giorno di attività  fisica continuativa, semplicemente andando e tornando da scuola a piedi o in bicicletta.
In quest’ottica il Comune di Forlì il 6 Ottobre ha aderito alla giornata internazionale “Walk to School Day” (andiamo a scuola a piedi) organizzando – tramite l’Assessorato alla Mobilità  Sostenibile – una iniziativa che ha visto la partecipazione di 8 plessi scolastici – statali e parificati, numerosi insegnanti, centinaia di alunni e famiglie con la collaborazione di ATR, ACI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, Guardie Ecologiche Volontarie, comitati di quartiere e Polizia Municipale.

La “prova su strada” di vari percorsi sicuri casa-scuola si è svolta col patrocinio dell’ANCI Emilia-Romagna e della Provincia di Forlì-Cesena.

Lo spirito di questa importante iniziativa è quello di contribuire in maniera positiva allo studio di una mobilità  diversa, che aiuti a sviluppare una città  sempre più a misura d’uomo e di bambino. Ma a giovare dei percorsi casa-scuola sicuri non saranno solamente i bambini: con la loro introduzione aumenta la vivibilità  della città  e, come dice Tucci, “coinvolgendo gli anziani che spesso accompagnano i piccoli o sorvegliano le aree pedonali vicino alle scuole, si favorisce un proficuo scambio tra le generazioni”.

I mezzi di trasporto che utilizziamo sistematicamente per raggiungere il luogo di lavoro e di studio devono adattarsi alle nostre esigenze di mobilità , mentre spesso accade l’esatto contrario. Troppo frequentemente questa scelta viene forzata dalla difficoltà  di garantire la necessaria sicurezza a chi si sposta con mezzi deboli, come ad esempio le biciclette ed i pedoni.
La scelta del mezzo più conveniente per gli spostamenti ripetitivi, spesso molto brevi, deve invece avvenire con la consapevolezza che il tragitto che si compie è sicuro. Questo è un diritto che i cittadini devono imparare a sfruttare ed a richiedere con sempre maggiore forza. Si può fare molto, ed un miglioramento della sicurezza delle nostre strade è tutt’altro che irraggiungibile, come dimostrano le iniziative già  messe in atto dal Comune.

Serve però un ulteriore passo in avanti, affinché questi progetti non finiscano in un giorno di festa domenicale o di sensibilizzazione all’interno delle scuole, ma diventino un corpo unico con tutte le altre politiche messe in atto dall’amministrazione, a partire dallo sviluppo delle aree di nuova urbanizzazione. Il primo passo da compiere, in questa direzione, è l’approvazione del Piano Generale del Traffico Urbano, che è stato discusso prima della pausa estiva e che verrà  riproposto ed adottato in Consiglio Comunale a breve.

A giovarne non saranno solo la salute ed il benessere dei cittadini, ma anche la vivibilità  stessa della nostra città , come del resto delineato dalle politiche comunitarie in materia di mobilità , sicurezza ed inquinamento atmosferico.

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