In commissione consiliare a Forlì l’azienda che gestisce le reti idriche e del gas della provincia di Forlì, Unica Reti, ha comunicato un utile superiore ai 5 milioni di euro, derivante dagli oneri che pagano i distributori.
Questi soldi derivano dalle bollette dei cittadini e delle imprese e a nostro parere dovrebbero essere investiti per il miglioramento e l’adeguamento delle reti, piuttosto che in dividendi per i Comuni.
E’ infatti notizia dell’anno scorso l’impegno di 10 milioni di euro da parte della Regione Emilia-Romagna per la riduzione della sola dispersione idrica nella nostra provincia, che nel 2024 a Forlì-Cesena era ancora del 24,8%.

Sebbene sotto la media nazionale, che registra valori vergognosi, si tratta di circa un quarto di tutta l’acqua immessa in rete, persa nelle tubature a causa della loro obsolescenza.

Questi soldi dovrebbero essere investiti per ridurre al minimo le perdite, e di conseguenza il costo del servizio per i cittadini, oltre alla tutela di un bene così prezioso.

Bene ha fatto Cicognani a ricordare la scelta di lasciare pubbliche la rete del GAS, compiuta allora dal Sindaco Balzani e da noi sostenuta.
Da anni ribadiamo che le reti dei servizi essenziali non dovrebbero essere privatizzate, decisione spesso promossa dalle grosse aziende multiutility a scapito della qualità e del costo per le utenze. Non servirebbe ricordare cosa è successo alla nostra rete autostradale, sulla quale sono stati privatizzati gli utili e resi pubblici i costi di manutenzione.

Bisognerebbe anche ragionare sull’affidamento delle reti fognarie, concesso dal Comune a Hera, per fare in modo che vengano gradualmente adeguate ai nuovi flussi meteorici rapidi e copiosi che sono diventati la nuova normalità. Sappiamo che gli interventi da fare sono enormi perché le fogne sono attualmente adeguate al vecchio clima, ma si deve iniziare a investire con più urgenza per gli interventi nelle zone più a rischio. 

Siamo inoltre preoccupati dall’ipotesi di cedere la rete idrica a Romagna Acque: l’idea di mettere nella stessa mano i tubi a chi raccoglie l’acqua ha senso, ma rimane una SPA , e quindi anche se per ora è di proprietà pubblica potrebbe replicare nel tempo quanto fatto da Hera, che è stata progressivamente privatizzata e il cui obiettivo è fare profitti.

Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, 

portavoce Europa Verde – Verdi Forlì-Cesena

Categorie: Generale

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