Quarantotto Comitati Referendari Locali e centotrenta Comitati Aziendali: è iniziata la PRIMAVERA DELLA DEMOCRAZIA
Oggi, 5 aprile, presso la Cà de Bé di Bertinoro si è tenuta la conferenza stampa dedicata ai REFERENDUM su Lavoro e Cittadinanza. Cinque quesiti referendari per ridare tutele e sicurezza ai lavoratori e lavoratrici e per dare diritti agli italiani ancora senza cittadinanza.
Sono quasi cinquecento i/le cittadini/e della provincia Forlì Cesena e trenta le realtà del territorio, associative e partitiche, che si sono già messe in gioco per la Primavera della Democrazia, e tante di queste sono intervenute questa mattina: l’obiettivo è far conoscere i cinque quesiti referendari a tutta la popolazione sul vasto territorio provinciale, tramite i 48 comitati locali e 130 comitati nelle realtà aziendali.
Si vota l’8 e 9 giugno 2025, i/le cittadini saranno chiamati a decidere sulle norme che regolano licenziamenti illegittimi, tutele per i lavoratori e lavoratrici delle piccole imprese, l’uso dei contratti a termine e il lavoro precario, le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e la legge che regola la cittadinanza.
Per i cinque quesiti lo scorso anno sono state raccolte 5 milioni di firme, adesso attraverso lo strumento democratico del voto è tempo riconquistare i diritti sul lavoro per tutte e tutti, anche i più giovani e i più fragili, e di ottenere una legge sulla cittadinanza aggiornata.
I dati riportano che anche nella nostra provincia c’è un alto tasso di precarietà: solo l’8,2% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato, la quota di lavoro stabile viene erosa anno dopo anno dalla quota di lavoro precario, come se non bastasse nella maggioranza dei casi sottopagato e soggetto a continue interruzioni; consideriamo infatti che nella nostra provincia sono state 44.000 le cessazioni di contratto nel 2024 agevolate dalla mancanza di causali per la stipula del contratto a tempo determinato. In aggiunta a questo, anche il lavoro stabile oggi è soggetto a minori tutele, i dati parlano chiaro, aver indebolito le norme contro i licenziamenti illegittimi ha comportato un chiaro abuso deilicenziamenti disciplinari, che in pochi anni sono passati da 757, media nel 2015, agli oltre 2.087 nel 2024. La condizione di ricattabilità e precarietà incide anche sui salari e sulla sicurezza sul lavoro, nei fatti dove, come nella nostra provincia sussiste un’alta percentuale di settori caratterizzati da piccola e media impresa con un’alta presenza di imprese artigiane (pari 32%, dato più alto in Regione dopo Reggio Emilia), da lavoro frammentario e stagionale, con scarso valore aggiunto, le retribuzioni medie annuali sono nettamente inferiori rispetto alla media regionale del 13.5%. Nello stesso modo se non sei libero nel lavoro, non sei libero di esigere un lavoro sicuro. I dati degli infortuni sul lavoro nella nostra provincia nel 2024 hanno registrato quasi 7.000 infortunati sul lavoro, 1.370 malattie professionali (con un incremento del 20,6% tra il 2023 e il 2024) e 8 infortuni mortali sul lavoro. Dati preoccupanti che esigono un cambiamento reale per tutelare davvero chi si reca nel posto di lavoro.
A questa situazione si precarietà nel lavoro e ricattabilità si aggiunge la condizione delle persone migranti che compongono l’11,3% della popolazione provinciale (dato inferiore alla media regionale pari al 12,9%), parliamo di 44.542 persone di cui 28.221 ha un permesso di lungo periodo che significa che è stabile da tempo nel nostro paese, che hadimostrato di avere un reddito, che conosce la lingua italiana in molti casi è nato o nata nel nostro territorio, ma non ha nessun diritto di cittadinanza. La media delle cittadinanze rilasciate nel territorio Forlì-Cesena negli ultimi 6 anni (2018-2023) vede 1.420 rilasci all’anno (la punta più alta è stata nel 2022 con 3172 rilasci), il che significa che abbiamo un grande problema di requisiti di accesso, che mantengono le persone di fatti italiane a tutti gli effetti, in una condizione di forte limitazione delle libertà.
Cinque le testimonianze in conferenza stampa, Alessio operaio in un’azienda cesenate, sul referendum per lo Stop ai licenziamenti illegittimi dice : «Voterò Sì, perché la reintegra nel posto di lavoro è stata ottenuta con una lunga stagione di lotte sindacali nel1970, con lo Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori, che ha portato in fabbrica i principi della nostra Costituzione , perché è giusto, che se non ho fatto nulla di male e se quindi non c’è ragione per essere stato licenziato, è giusto che io possa scegliere di tornare nel mio posto di lavoro. Poi ancora Monia operaia in una azienda forlivese, sul secondo referendum «Penso sia importante andare a votare perché in un paese come il nostro territorio fatto di tante piccole e medie imprese, è giusto che, che tu sia un operaio o una operaia in una azienda grande o piccola, tu sia tutelato nel caso ti venga fatto un torto così grave senza che tu abbia commesso nulla»; Marina operaia in una azienda di cesena dell’agroindustria dice «bisogna ridurre il lavoro precario, tre milioni di persone precarie non credono più che le cose per loro possano migliorare, non riescono a costruire un futuro per sé e per i propri figli, persone che banalmente non possono nemmeno ipotizzare di acquistare casa o di fare un finanziamento, io credo che sia giusto, che queste persone possano avere una risposta, e i referendum possono essere una prima importante risposta. Impegniamoci!»; è indispensabile più sicurezza sul lavoro così ha esordito Fatima «Penso sia importante andare a votare e votare SI, prima di tutto perché è giusto che anche chi lavora in appalto sia tutelato, e vi assicuro che sono molte le persone in questa condizione, voterò SI per tutti 5 i referendum e chiederò ai miei colleghi, e chiedo a tutti voi di fare la stessa cosa!»; infine Adama studentessa universitaria , per lei è tempo di avere più integrazione con la cittadinanza italiana «Ritengo sia giusto andare a votare e votare SI a questo quesito, perché tutti i bambini e le bambine figli di stranieri non debbano più essere corretti dai loro insegnanti quando dicono di essere italiani. Perché uno studente o una studentessa possa partecipare alle gite scolastiche fuori dall’Italia senza problemi. Perché una studentessa universitaria come me possa partecipare al bando Erasmus. Perché per me essere italiani è parlare in romagnolo quando mi arrabbio ed è il pranzo della domenica in famiglia».
Per i Referendum 2025 è stato previsto anche il voto per i fuori sede. Per poter votare tutti gli interessati entro domenica 4 maggio dovranno presentare al Comune il domicilio temporaneo l’apposita domanda, che si può scaricare sul sito del Ministero dell’Interno.
Tanti gli appuntamenti pubblici che si terranno sul territorio di Forlì Cesena per parlare del voto e del contenuto del Referendum, a partire dal doppio appuntamento di sabato 12 aprile, dalle 16.30 volantinaggio e flashmob a Formì (Forlì) e in Piazza Almerici(Cesena) evento “Le Giornate del lavoro: per la Democrazia, la Giustizia Sociale e la Pace #Referendum2025”.
Per aderire a “La primavera della democrazia” e ai comitati locali referendari è possibile contattare una delle associazioni firmatarie che di seguito vengono riportare.
- LE REALTA’ DELLA PRIMAVERA DELLA DEMOCRAZIA
- ANPI FORLI CESENA
- ARCI CESENA
- ARCI FORLI
- ASSOCIAZIONE AMICI DELLA CASA DI TAVOLICCI
- ASSOCIAZIONE LUCIANO LAMA FORLI CESENA
- ASSOCIAZIONE VOCE DONNA
- AUSER CESENA
- AUSER FORLI
- CGIL FORLI CESENA
- COMITATO NO MEGASTORE FORLI
- COMITATO CESENATE PER LA COSTITUZIONE
- COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA FORLI
- FEDERCONSUMATORI FORLI CESENA
- FONDAMENTA CESENA
- GIOVANI DEMOCRATICI CESENA
- GIOVANI DEMOCRATICI FORLI
- LA PAROLA_ SCUOLA DI CULTURA POLITICA APS
- LEGAMBIENTE FORLI’ CESENA
- LIBERA FORLI CESENA
- PD CESENATE
- PD FORLIVESE
- POSSIBILE FORLI CESENAPSI CESENA
- RETE STUDENTI MEDI E UNIVERSITARI FORLI CESENA
- RIFONDAZIONE COMUNISTA CESENA
- RIFONDAZIONE COMUNISTA FORLI
- SINISTRA ITALIANA Forlì-Cesena – AVS
- EUROPA VERDE Forlì-Cesena -AVS
- SUNIA FORLI CESENA
- UDU FORLI
Bertinoro, 5 aprile 2025













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