Apprendiamo con grande stupore le recenti dichiarazioni del sindaco rieletto Lattuca durante la festa dell’Unità di Cesena.

Due membri del “Comitato No Tubo Romagna” hanno espresso pacificamente le loro preoccupazioni riguardo al progetto del gasdotto, ideato vent’anni fa con l’obiettivo di trasformare l’Italia in un hub del gas e che attraverserà diagonalmente la loro casa e rifugio per animali. Questo, nonostante l’opera sia ritenuta superflua dal punto di vista del fabbisogno energetico sia dalla comunità scientifica che dal mondo ambientalista.

Attualmente, la rete di distribuzione del gas metano nazionale ha una capacità di 105 miliardi di metri cubi, senza conteggiare questo gasdotto. Negli ultimi anni si è registrato un calo nel consumo, con 68 miliardi di metri cubi consumati nel 2022, 61 miliardi nel 2023, e una tendenza al ribasso confermata anche per il 2024.

Ci chiediamo dunque: per chi è essenziale questo progetto?

In un periodo storico in cui sarebbe imperativo accelerare l’adozione delle energie rinnovabili, il Sindaco ha parlato di una dipendenza energetica da fonti fossili per i prossimi 20-30 anni. Questo contrasta nettamente con il “Patto per il Lavoro e il Clima”, il documento elaborato dall’attuale segretaria nazionale dello stesso PD, che prevede che entro il 2030 la regione Emilia-Romagna diventi 100% rinnovabile.

Infine, aggiungiamo una nota riguardo alla dichiarazione del Sindaco sulla prospettiva che le condotte interrate potranno trasportare l’idrogeno. È bene fare presente a chi ancora sostiene questo tipo di progetti che la richiesta di idrogeno da combustibili fossili risulta in calo a favore di una crescente domanda di H2 cosiddetto “low carbon”, a basse emissioni, ma attualmente per produrre un chilogrammo di idrogeno verde servono circa 55 chilowattora di elettricità, che è il consumo elettrico settimanale medio di una famiglia italiana. A sua volta, tale quantità di idrogeno corrisponde energeticamente al consumo medio giornaliero di metano di una famiglia italiana. È evidente che consumare una settimana di elettricità per produrre un giorno di metano, non è una grande idea. Meglio utilizzare direttamente quei 55 kWh per riscaldare/raffrescare casa con una pompa di calore.

Nella lotta alla crisi climatica, vincere lentamente equivale a perdere, e oggi ci sono ancora troppi rallentatori che pongono ostacoli. L’Italia questa sfida epocale la deve vincere spingendo il piede sull’acceleratore, per questo la transizione ecologica deve essere fatta bene e velocemente.

Francesco Occhipinti, Presidente Legambiente Forlì-Cesena

Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi, Portavoce Europa Verde Forlì-Cesena

Categorie: Generale

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