La variante urbanistica di via Bertarina, approvata solo grazie al salvagente del consigliere di Italia Viva alla maggioranza di destra, ha un grave problemuccio.
La variante è in contrasto con il piano strutturale comunale (PSC), approvato in conformità con il PTCP (Piano territoriale di Coordinamento Provinciale), ed è quindi illegittima.
Infatti questa delibera è stata votata nonostante l’articolo 34 del PSC stabilisca che l’altezza degli edifici non possa essere superiore a 2 piani e 8,00 m e il Piano Urbanistico Attuativo non può modificare il PSC.
La norma avrebbe consentito la possibilità di valutare l’esistenza di situazioni ed esigenze eccezionali, ma non si possono considerare come tali solo la necessità della ditta lottizzante di guadagnare di più.
Nonostante il consigliere del partito di Renzi dichiari che questa delibera sia un “bell’esempio di coincidenza dell’interesse privato con quello pubblico, di arricchimento e vantaggio evidente per entrambi”, a noi pare eclatante solo l’interesse del costruttore.
La nuova tipologia costruttiva che la variante consente, permette la realizzazione di almeno 15 appartamenti a piano terra, secondo lo schema depositato, e ciò consentirà di vendere insieme con ciascuno di loro una gran parte dei lotti come giardino privato.
Un calcolo approssimativo permette di stimare prudenzialmente circa 5300 mq di superficie da destinare a giardino privato: in quella posizione significa una valutazione di circa 150€/mq, con un guadagno aggiuntivo di circa 800.000 euro per la società immobiliare.
Oltre alla illegittimità dell’atto, ci sarebbero state altre mille ragioni di merito per votare contro questa urbanizzazione.
Quell’area inizialmente poteva essere strategicamente adibita a Parco territoriale del Montone per farci spazi attrezzati per il verde, i giochi, l’attività sportiva ed il parco, mentre le successive “concertazioni urbanistiche” hanno i previsto la realizzazione di non meno di 45 appartamenti con un valore immobiliare di oltre 10 milioni di euro in cambio di terreni su cui non si può edificare neppure un capanno per gli attrezzi.
Quell’area inoltre è in parte inclusa nel perimetro di salvaguardia dei voli dell’aeroporto, e sia il PTCP sia il PSC la riconoscono come “Zona di Tutela del Paesaggio Fluviale” (Art.17 delle NTA di PSC e PTCP ).
Se il consigliere di Italia Viva avesse veramente a cuore il rispetto per le regole, a questo punto dovrebbe chiedere scusa e richiedere l’annullamento dell’atto che ha votato, anche per evitare che questo caso diventi un pericoloso precedente per tutte le altre 103 zone simili previste dal Piano.