I Verdi di Forlì pur non volendo polemizzare, ricordano al prof. Balzani che la loro forza politica ha oltre venti anni di storia e le loro proposte, per un modello di società più “lenta, profonda eleggera”, mai come oggi appaiono necessarie e indifferibili. Una diversa mobilità , tutela dei beni pubblici inalienabili come acqua, territorio, ambiente e diverso modo di utilizzare le risorse, sobrietà nella vita personale, ecologia della politica, limiti nei mandati elettivi.
Oggi, dopo che la new economy è fallita, che il saccheggio delle risorse e dell’ambiente mette a repentaglio la sopravvivenza della vita sul pianeta soprattutto per le generazioni future, oggi che le molecole introdotte nel ciclo produttivo colpiscono come cecchini a Sarajevo con neoplasie ormai diffuse, soprattutto nei nostri territori, si sente dire in giro ciò che i Verdi indicano da anni.
Non dimentichi, Balzani, che i Verdi sono stati gli unici a opporsi alla costituzione di HERA nata a danno dei cittadini che hanno pagato i beni pubblici realizzati dalle società municipalizzate. Ora HERA è quotata sul mercato azionario e quindi finalizzata non al servizio dei cittadini ma agli affari.
I Verdi hanno incontrato grandi difficoltà a fare entrare questi temi, tutt’altro che settoriali, nel dibattito politico e nei programmi di governo, locali e nazionali. Il suo partito e quelli che lo hanno costituito, invece, sono stati fra i massimi oppositori anche se nostri alleati sulla carta e concordi solo a parole. I Verdi a Forlì – tenendo fede agli impegni presi con gli elettori e con i partiti alleati – hanno lasciato le poltrone che
occupavano prendendo atto della volontà di non attuare il programma proprio da parte del suo partito.
Non si preoccupi, quindi, dei possibili alleati. Si preoccupi dei suoi compagni di partito e della distanza che c’è fra i suoi notabili e le cose che lei oggi dice e che vorrebbe fare se risultasse vincitore delle primarie interne del PD.
Aggiornamento: la Risposta di Balzani