Nell’aula del Consiglio Comunale di Cesena – nella notte di mercoledì 23 aprile – la maggioranza del Consiglio Comunale (Partito Democratico – Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) ha bocciato sia la petizione popolare presentata dal MIZ di richiesta del “porta a porta” sui rifiuti, che l’odg sostenuto dai Verdi e da tutti gli altri gruppi politici, che chiedeva di avviare concretamente il progetto di raccolta differenziata “porta a porta” entro la fine del mandato dell’attuale Amministrazione.
E’ stato approvato un odg promosso dalla maggioranza, generico, vago e pertanto inutile, che non fissa impegni – tempi e metodi per cercare di ridurre la produzione dei rifiuti a Cesena.
Data l’importanza dell’argomento, questa decisione non può non avere risvolti politici, anche in vista delle prossime elezioni amministrative comunali del 2009.
I Verdi da anni sostengono la necessità di una svolta ecologista e culturale sulle politiche dei rifiuti, e da anni sostengono e appoggiano convintamente il lavoro di grande impegno civico portato avanti dai cittadini del MIZ che hanno promosso la petizione popolare a Cesena.
Negli ultimi anni vi è stato un aumento nel conferimento dei rifiuti in discarica alla Busca e nella produzione dei rifiuti procapite: da 600 kg per abitante l’anno nel 2005, siamo passati a 731 kg l’anno nel 2007 di produzione dei rifiuti; con questo trend, la discarica della Busca si esaurirà nel giro di pochi anni.Cesena con i suoi 731 kg per abitante l’anno è persino sopra la media regionale (pari a 677 kg), di una Regione che è al secondo posto in Italia per produzione dei rifiuti.Una motivazione in più per una Amministrazione Pubblica nel cercare di invertire la rotta.
E invece nulla di tutto questo; ancora una volta il Sindaco, il Partito Democratico ed i loro alleati sempre allineati (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) hanno dimostrato scarso coraggio e poca lungimiranza, non volendo prendere in seria considerazione uno dei possibili strumenti per ridurre la produzione dei rifiuti, e cioè la raccolta differenziata domiciliare.
Vi era la speranza che all’interno della maggioranza si potesse aprire un varco nella direzione del progetto del “porta a porta”; questo perché diversi consiglieri comunali di maggioranza avevano firmato e sottoscritto la petizione popolare del MIZ, e cioè Monica Donini, Ines Briganti, Gianfranco Rossi, Nazario Sintini, per non parlare poi di Severino Bazzani e di Leonardo Belli, assessori, anch’essi sottoscrittori della petizione.
In Consiglio Comunale ho fatto appello alle loro coscienze, affermando che la coerenza in politica non può essere un optional: “chi ha firmato la petizione a favore della raccolta differenziata rifiuti domiciliare, ha il dovere morale di sostenerla e appoggiarla in Consiglio Comunale”, ho affermato con forza durante il dibattito.
Al momento del voto è arrivata la doccia fredda: Monica Donini non ha partecipato alla votazione; Ines Briganti, Nazario Santini e Gianfranco Rossi hanno bocciato la petizione da loro stessi sottoscritta!
Altro aspetto inquietante della vicenda: il Comune di Cesena, a dispetto dei tanti proclami sulla partecipazione dal basso alle scelte di interesse collettivo, ha perso ancora una volta una occasione per riconoscere il ruolo attivo dei Quartieri; infatti otto Consigli di Quartiere su dodici erano d’accordo sui contenuti della petizione.
Con quale credibilità la Giunta Comunale andrà nei Quartieri a presentare prossimamente il Bilancio Partecipativo?
Tale Giunta, nonostante i ritardi conclamati nelle scelte delle politiche in materia di rifiuti, non coglie la necessità di una svolta sulle politiche dei rifiuti, svolta per noi indispensabile, poiché attualmente le modalità di smaltimento attraverso la discarica e l’incenerimento ignorano colpevolmente che esse deprimono e rendono ancora più difficile il perseguimento di politiche di prevenzione, riduzione, riciclo, recupero dei materiali presenti nelle diverse frazioni dei rifiuti.Infine il Comune di Cesena si deve riappropriare delle proprie prerogative, dando un alt al concessionario del servizio HERA spa, che finora ha preteso di far adeguare le politiche dei Comuni al proprio Piano Industriale sviluppista, incentrato prevalentemente su discariche e inceneritori, e molto poco sulla raccolta differenziata dei rifiuti.La città deve sapere che la maggioranza dei politici locali ha bocciato un ottimo strumento per la diminuzione della produzione dei rifiuti, e cioè la raccolta differenziata “porta a porta”, un mezzo utile per la riduzione dei rifiuti e degli imballaggi, attraverso il riciclaggio, per una educazione ad un consumo responsabile del cittadino in prima persona.
Distinti saluti
Davide Fabbri, consigliere comunale dei Verdi di Cesena.
Cesena, 26 aprile 2008