Le audizioni di questi giorni in Senato e lo schema di decreto attuativo della Direttiva Comunitaria dovrebbero indurre a un forte ripensamento sugli inceneritori forlivesi – Dichiarazione di Sauro Turroni, Vicepresidente Commissione Ambiente del Senato e presidente provinciale dei Verdi
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I Verdi constatano con stupore che il documento sottoscrotoo da tutti i capigruppo di Maggioranza del Consiglio Comunale di Forlì a proposito degli inceneritori Hera e Mengozzi sembra essere stato dimenticato e che si intenda procedere con rinnovato vigore sulla strada sbagliata, guarda un po’ quella indicata dalla attuale maggioranza di governo e dal ministro contro l’ambiente Matteoli.
Sarebbe opportuna invece una approfondita riflessione soprattutto dopo l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto che impone all’Italia di ridurre le emissioni e non di aumentarle come si farebbe appunto con gli inceneritori. Ciò è tanto più vero dal momento che al Senato sono in corso delle importanti verifiche, addirittura con due distinte attività parlamentari.
La prima consiste nella indagine conoscitiva sugli effetti prodotti sull’ambiente e sulla salute dagli inceneritori, la seconda riguarda l’esame del nuovo Decreto legislativo sugli inceneritori predisposto dal Governo in attuazione della Direttiva Comunitaria n.76 del 2000.
Nell’ambito di queste attività vengono ascoltati in questi giorni molti protagonisti della vicenda della questione inceneritori tra i quali due giorni fa gli esponenti di numerosi comitati di cittadini e dei loro tecnici tra i quali il Clandestino di Forlì nonché, ancora ieri, i rappresentanti dell’Azienda di Brescia, della Confindustria, di Federambiente, della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Associazioni ambientaliste.
Le preoccupazioni espresse dai comitati e dalle associazioni sono confermate dal contenuto della Direttiva Comunitaria e dal suo schema di decreto di recepimento che addirittura interviene sugli inceneritori esistenti prevedendone talune limitazioni di esercizio nonché nuove valutazioni di impatto ambientale.
Se tutto ciò accade nonostante le palesi forzature messe in atto dal governo in favore degli inceneritori credo vi debba essere un profondo ripensamento a proposito dei due inceneritori forlivesi anche in considerazione del fatto che, anche per effetto della direttiva i limiti di emissione sono da considerarsi minimi e che potrebbero essere abbassarli ulteriormente qualora si volesse maggiormente tutelare la salute dei cittadini.
Sen.Sauro Turroni
335.457202